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Immagine del redattoreDavide Gaeta

LIFEGUARD LA COMPAGNIA DEL MARE: intervista a Cristian Di Santo

Aggiornamento: 18 apr 2023

Parlando di lifeguarding nella nostra Nazione, una delle realtà più rinomate e conosciute è LIFEGUARD La Compagnia del Mare, grossa azienda che si occupa in maniera professionale di servizi di salvataggio, con numeri difficilmente eguagliabili da altri in questo settore. Con questa intervista al CEO Founder Cristian Di Santo andiamo a toccare diversi punti che ruotano attorno a questa realtà.


“LIFEGUARD La Compagnia del Mare”: di cosa tratta e come nasce?

“LIFEGUARD La Compagnia del Mare” si occupa, da circa trent’anni, di servizi di salvataggio in ambienti acquatici su tutto il territorio nazionale. La profonda esperienza in questo settore e la specifica competenza in numerosi ambiti (marketing, formazione, selezione del personale, prevenzione, soccorso, comunicazione, sicurezza negli ambienti di lavoro) ci consentono di valorizzare il ruolo dell’Assistente Bagnanti, rendendola una figura preziosa all’interno delle dinamiche lavorative nonché di riferimento costante per la clientela dei nostri committenti. Come nasce? Molto semplicemente iniziando a frequentare, circa trent’anni fa, gli operatori balneari; analizzando le loro difficoltà e valutando la possibilità di rendere più efficienti e sicuri i servizi di salvataggio sulle nostre coste, lavorando in sinergia con le istituzioni preposte a tali scopi (Capitanerie, Regioni, Comuni).



Cosa fa la differenza per un lifeguard lavorando con la vostra organizzazione rispetto ad altre realtà?

Il nostro lifeguard viene inserito in un contesto molto organizzato e dinamico. Mi spiego meglio: in primis lavorare all’interno di un team di lifeguards che possono alternarsi nelle postazioni lungo i tratti di costa gestiti dalla propria società permette al bagnino di salvataggio di conoscere le difficoltà e le problematiche di diverse zone e imparare come affrontarle nel migliore dei modi.

Nello stesso tempo, il costante lavoro svolto dai nostri responsabili di area ci consente di assisterli e supportarli quotidianamente. Per finire, voglio evidenziare l’importanza del possibile contatto di ognuno di loro con una centrale operativa capace di garantire personale specializzato e di intervenire con efficienti mezzi di soccorso nelle le situazioni più critiche ed impegnative. Tutto questo li rende parte integrante di un meccanismo molto virtuoso in tema di prevenzione e soccorso sulle nostre coste.

Quali sono i vantaggi del vostro sistema di sorveglianza delle coste rispetto a quello tradizionalmente affidato direttamente agli stabilimenti?

Come accennato nella risposta precedente, l’organizzazione dei nostri piani collettivi di salvataggio, in primo luogo consente una maggiore sicurezza dovuta allo svolgimento di un’attività (quella dell’assistente bagnante) che spesso da alcuni concessionari viene male interpretata e mischiata a comportamenti che hanno poco a che fare con il controllo attento e costante delle aree di balneazione e la salvaguardia dell’incolumità dei bagnanti.

In secondo luogo, l’utilizzo di mezzi nautici efficienti (una moto d’acqua con due operatori a bordo per ogni chilometro e mezzo), un pickup munito di eventuali attrezzature sostitutive e di un defibrillatore per tempestivi interventi di primo soccorso e mezzi di comunicazione radio capaci di tenere in collegamento costante i lifeguards ed i loro responsabili.

Tutto questo consente di comunicare immediatamente con la nostra centrale operativa e d’intervenire anche con l’aiuto delle istituzioni e dei soccorsi avanzati, riducendo i tempi ed operando, quando necessario, in sinergia.

Inoltre, riteniamo un importante valore aggiunto il monitoraggio costante delle condizioni meteo-marine e l’incremento di personale nei giorni di maggiore afflusso di bagnanti (spesso rappresentato anche dalla preziosa collaborazione con i nostri amici a 4 zampe della SICS e i loro conduttori).


Come strutturate la formazione e l’addestramento dei vostri operatori?

Partendo dalla formazione base che ogni didattica riserva ai propri brevettati (ci tengo a specificare che il nostro riferimento formativo è sempre stato la Società Nazionale di Salvamento), integriamo costantemente questa formazione con aggiornamenti di BLSD, organizziamo corsi di salvataggio con tavola sup, corsi per operatori di moto d’acqua omologata per il salvataggio.

Il nostro obiettivo è quello di offrire un costante riferimento formativo a tutti i nostri ragazzi/e, stimolando durante tutto l’anno ad aggiornarsi e soprattutto a mantenere efficienti le proprie capacità fisiche e natatorie. A tal proposito, soprattutto nei mesi più caldi, organizziamo eventi di addestramento finalizzati proprio al mantenimento di elevati standard di operatività in acqua. Un ulteriore elemento di cui siamo molto fieri è la possibilità, per i nostri lifeguards, di usufruire di una palestra attrezzata in cui un nostro operatore/istruttore si dedica ad attività di rafforzamento muscolare.



Fai una panoramica del vasto stock di mezzi e attrezzature che impiegate per le vostre attività. Come è organizzata la distribuzione, la gestione e la manutenzione del materiale?

Ti faccio un elenco sommario di quelli che sono i nostri principali mezzi e attrezzature: pickup, auto, furgoni, gommoni, moto d’acqua, mini-escavatori. Inoltre, insieme a tutte le dotazioni classiche richieste dalle ordinanze di sicurezza balneare, abbiamo realizzato delle torrette molto semplici da montare, pratiche e funzionali.

Permettimi di fare anche un riferimento al nostro brand e a tutta la linea di abbigliamento che ci caratterizza, tecnico e per il tempo libero, presente nella sezione e-commerce del nostro sito.



Un intervento dei vostri LIFEGUARD che ricordi di cui va particolarmente fiero?

A questo proposito, devo dirti che non amo esaltare un intervento in riferimento alla sua spettacolarità o difficoltà d’intervento. Ritengo che ogni intervento, anche quelli apparentemente meno impegnativi, siano da ricordare e valorizzare. Anzi, spesso quelli meno evidenti presuppongono da parte dei mei ragazzi/e un’attenzione maggiore nella fase di prevenzione. Detto questo non posso nasconderti che qualche soccorso è stampato nella mia memoria, soprattutto quelli in cui abbiamo portato in salvo bambini in evidente pericolo di vita. Ricordo con orgoglio e soddisfazione un intervento in cui le condizioni del mare fecero capovolgere quattro pattini di salvataggio e soltanto l’intervento dei nostri operatori con la moto d’acqua evitò un tragico epilogo per ben sette persone.



Quali sono i consigli che daresti per far partire un nuovo piano collettivo di salvataggio su una fascia costiera?

Credo che alla base di un buon piano collettivo ci sia un’attenta analisi del territorio, una ottimizzazione delle risorse (umane e materiali) impiegate sul tratto di costa in questione, una collaborazione con le istituzioni presenti nella zona ed un piano di emergenza capace di ottimizzare l’intervento dei soccorsi avanzati. Per essere più chiaro, è importante capire quanti e quali concessionari aderiscono al piano collettivo su quel tratto di costa ma anche quante sono lo spiagge libere coinvolte al fine di una valutazione corretta. Naturalmente è necessario far riferimento all’ Ordinanza della Capitaneria di Porto locale vigente.



Come fare per entrare a far parte del vostro team?

Siamo sempre molto felici di accogliere all’interno della nostra società ragazzi seri e motivati. Quando il contatto non avviene di persona nelle nostre sedi, accogliamo tutte le candidature che arrivano per mezzo del nostro canale ufficiale di comunicazione (www.lifeguarditalia.it). Naturalmente, in una fase preliminare, ci riserviamo di fare un colloquio conoscitivo nel quale evidenziamo le nostre filosofie di vita e di lavoro basate sul rispetto per le persone e la volontà di rendere più sicure le nostre comunità al fine di capire se sono in linea con le aspettative dei ragazzi/e che si avvicinano a questo mondo. Riteniamo sia un aspetto molto importante alla base di una vincente collaborazione.


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