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Immagine del redattoreDavide Gaeta

Il Sistema Mondiale di Soccorso e Sicurezza in Mare (GMDSS)

Aggiornamento: 18 apr 2023

A 18 anni mi sono diplomato al Liceo Scientifico, tuttavia, ho sempre pensato che l'Istituto Nautico sarebbe stato più attinente alla mia identità. Così ho compensato questo gap a 26 anni conseguendo il Diploma per l'indirizzo di studio "Conduzione del mezzo navale” (ex Capitani), e il sistema mondiale di soccorso e sicurezza in mare è stato l'argomento di studio preferito, nonché scelto per l'Esame di Stato.

Noto anche internazionalmente con la sigla GMDSS (Global Maritime Distress Safety System), si tratta di un sistema di comunicazioni a copertura globale nato per la sicurezza marittima, ma che integra anche funzioni di telecomunicazione, e permette di inviare e ricevere messaggi in tempo reale.

Concepito nel 1992, è attualmente reso obbligatorio per navi che effettuano navigazione internazionale, navi da carico con stazza lorda di 300 tonnellate o più, navi passeggere, navi veloci (HSC), yacht e grandi pescherecci.

Si tratta sostanzialmente di un sistema a copertura mondiale che tramite l'uso di vari apparati radio (a bordo ed a terra) permette al meglio di coordinare la gestione delle emergenze in mare. Il sistema consente di allertare velocemente le autorità di ricerca e salvataggio a terra e le imbarcazioni che navigano in prossimità della nave in pericolo.

 

Apparati GMDSS

Esiste tutta una serie di dispositivi che rientrano nel sistema GMDSS: MF/HF/VHF, AIS, DSC, EPIRB, SART, NAVTEX.
 

Radiofonia

La comunicazione radio è il principale sistema di passaggio di informazioni in un'emergenza e durante le fasi del soccorso.

Sulle lunghe distanze si utilizzano apparati a onde lunghe (MF, HF), mentre in prossimità della costa, o tra unità vicine, si utilizzano apparati ricetrasmittenti VHF. Il canale 16 (156.800 Mhz.) è quello destinato alle segnalazioni di emergenza e soccorso.


Nella portata VHF rientra anche il Sistema AIS (Automatic Identification System), strumento che tramite contatto radiofonico permette di rendere visibile il proprio identificativo internazionale MMSI (Marittime Mobile Service Identities), scambiarsi elettronicamente informazioni sulla posizione di navi e stazioni di terra nelle vicinanze. Con questo sistema oggi il tracking può avvenire anche attraverso alcune app, tra cui le più usate sono MarineTraffic, FindShip e VesselFinder.

Nell'ambito dell'assistenza al traffico marittimo è istituito il VTS (Vessel Traffic Service), di cui in Italia l'autorità competente è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.

La gestione avviene a livello locale delle Autorità VTS cui è demandata la responsabilità della gestione, della conduzione e del coordinamento del Centro VTS (in Italia attualmente sono 12), nonché l’interazione con le navi partecipanti e della sicura ed efficiente erogazione dei servizi nell’area VTS.

I VTS possono essere di tipo portuale (entrata/uscita dal porto) o costiero (transito in una determinata area marittima).

I Centri VTS sono organizzati ed equipaggiati in modo da poter fornire un servizio informazioni (INS), un servizio di assistenza alla navigazione (NAS) e un servizio di organizzazione del traffico (TOS).

 

Digital Selective Calling (DSC)

La chiamata selettiva digitale è una funzione diffusa ormai anche nella nautica da diporto e rappresenta un po' il "cuore" delle stazioni GMDSS.


Si tratta di un pulsante, generalmente rosso e con la scritta "distress", che va premuto in caso di emergenza e provvede a trasmettere il proprio codice identificativo MMSI e se collegato ad un GPS anche la propria posizione in latitudine e longitudine, in modo che la stazione ricevente localizzi subito l'imbarcazione, evitando così di trasmettere questi dati in fonia dove spesso vengono mal interpretati, specie se la comunicazione avviene in lingua diversa.

 

Emergency Position-Indicating Radio Beacon (EPIRB)

Il trasmettitore di localizzazione d'emergenza è un dispositivo il cui scopo è quello di segnalare istantaneamente una posizione in casi di emergenza. Si tratta di una radioboa satellitare, obbligatoria nella navigazione oltre le 12 miglia dalla costa, capace di inviare per circa 48 ore dall'attivazione, ogni 50 secondi, un segnale della durata di 0,5 secondi.

Esistono dispositivi attivabili automaticamente per immersione o a seguito di urti (I cat.) o anche manualmente (II cat.), con lo scopo di emettere segnali sulle frequenze di emergenza 406 MHz (digitale) e 121.5 MHz (analogica, utilizzata per la ricerca radiogoniometrica), quali vengono poi captati da un sistema di satelliti in orbita chiamato COSPAS-SARSAT (la prima parola è un acronimo russo che sta per "sistema spaziale per la ricerca di navi in difficoltà", la seconda sta per "localizzazione satellitare per le operazioni di ricerca e salvataggio").

In Italia il segnale viene ricevuto dalla Stazione Satellitare Italiana Cospas Sarsat ubicata a Bari e gestita dal Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto.

La stazione è attiva tutti i giorni, tutte le ore, e può ricevere il segnale di apparati, detti beacon, per uso:

  • marittimo - EPIRB (Emergency Position Indicating Radio Beacon);

  • aeronautico - ELT (Emergency Locator Transmitter);

  • terrestre - PLT (Personal Locator Beacon).

 

Search and Rescue Transponder (SART)

Per capire questo sistema è necessario fare un cenno ad un'importante elemento della strumentazione di plancia, il RADAR (RAdio Detection And Ranging), la più grande applicazione nella nautica delle onde radio, strumento capace di rilevare un target collocato nello spazio circostante, a brevi distanze sulla banda X (9200-9500 MHz) e con portate maggiori sulla banda S (2900-3100 MHz).

Il RADAR si basa su un trasmettitore che produce un'onda, cui riflesso viene captato da un antenna, e un duplexer che alterna trasmissione e recezione; un processore trasforma poi il segnale in elaborazione grafica.

La portata di un RADAR è influenzata dalla curvatura terrestre, da interferenze e da disturbi del segnale dovuti a condizioni meteo-mare (clutter); per limitare l'acquisizione di echi fantasma si opera setttando il gain (guadagno), quale deve essere non troppo alto (per evitare falsi echi) e non troppo basso (per evitare di perdere bersagli utili).

Il SART (Search and Rescue Transponder) sfrutta la tecnologia RADAR nelle emergenze. Una volta attivato fa in modo che per 96 ore sul monitor delle navi limitrofe compaiano dodici puntini ad indicare la rotta di soccorso, quali entro 5 miglia dal target si trasformano prima in archi, poi nel raggio di 1 miglio in cerchi concentrici.

Per le sue caratteristiche viene da molti considerato il miglior apparato destinato alla sicurezza dopo l'EPIRB, ed è comunque a questo complementare visto che i soccorritori hanno una migliore percezione nell'avvicinamento ai naufraghi. È obbligatorio soltanto uno per le navi fino a 500 tonnellate, oltre è necessario averne a bordo due. Inoltre è presente nelle grab bag delle zattere di salvataggio.

 

NAVTEX

Il NAVigational TEXt Messages è un servizio internazionale automatico, trasmesso sulle medie frequenze, di stampa diretta per l'invio di avvisi e bollettini di navigazione e meteorologici. Consente automaticamente la diffusione e la ricezione da parte delle navi di MSI (Maritime Safety Information), informazioni meteorologiche e sulla sicurezza della navigazione.

In Italia la rete NAVTEX è articolata sulle stazioni costiere di Sellia Marina (KR), La Maddalena (OT), Mondolfo (PU) e Piombino (LI), gestite dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto, che pertanto svolge anche il ruolo di "NAVTEX Co-ordinator" nazionale.

La trasmissione avviene sulle frequenze 518 kHZ (lingua inglese), 490 kHz (lingua stabilita dall'Amministrazione) e all'estero anche su 4209.5 kHz.

 

Aree Marittime GMDSS

Tutti i mari e gli oceani del mondo sono stati suddivisi in 4 zone:

  • A1 fino a circa 30 miglia dalla costa - Area coperta da almeno una stazione costiera in ascolto permanente DSC in VHF;

  • A2 fino a circa 150 miglia dalla costa - Area coperta da almeno una stazione costiera in ascolto permanente DSC in MF;

  • A3 oceani e mari - Area coperta da almeno una stazione costiera in ascolto permanente DSC in MF/HF, con copertura assicurata anche dal sistema satellitare INMARSAT (International Maritime Satellite Organization);

  • A4 regioni polari (oltre i 76° di latitudine) - Area coperta mediante stazioni costiere che trasmettono in MF/HF con DSC e radiotelex (una delle poche applicazioni ancora esistenti del radiotelegrafo).

 

Abilitazioni GMDSS

Per poter utilizzare questi apparati è necessario conseguire un titolo che in Italia viene rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento delle Telecomunicazioni, al superamento di uno specifico esame che si tiene a Roma. Il certificato può variare in base al tipo di navigazione:

  • Diporto - LRC (Long Range Operator) per navi non soggette alla regolamentazione SOLAS; - SRC (Short Range Operator) come il precedente, ma valido solo in Area1;

  • Uso professionale - GOC (Global Operator Certificate) per uso su imbarcazioni e navi senza limiti; - ROC (Restricted Operator Certificate) valido solo in Area1.

 

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